lunedì 17 maggio 2010

Qualche parola sulla Massoneria


Roberto Gervaso, ne I fratelli maledetti. Storia della Massoneria (Bompiani, 2002), ricorda le origini cristiane delle gilde muratorie medievali, alle quali seguirono le corporazioni dei liberi muratori e - infine - si costituirono le Logge massoniche moderne e contemporanee.
Volevo dettagliare ulteriormente e brevemente la questione.
L’arte muratoria medievale seppe sovvenire alle necessità liturgiche ed evangeliche della Chiesa trasformando la teologia ed il Magistero in forme architettoniche di sontuosa bellezza e sacralità. L’antica arte di costruire, greco-romana ed orientale, fu sapientemente integrata in una sintesi mistica e religiosa: gli artisti della pietra si erano tramandati gelosamente i misteri della simbologia sacra ed avevano messo tutto il loro inestimabile patrimonio tecnico e culturale al servizio della civiltà cristiana.
Con l’umanesimo e la Riforma protestante si ebbe la crisi. Furono commissionati sempre meno luoghi di culto e il fuoco della ribellione contagiò anche le gilde muratorie, che cercarono un rifugio nell’autonomia misterica data dalla gnosi rinascimentale e dall’esoterismo. L’Inghilterra protestante, in particolare, fu la culla del programma di costituire una società antagonista a quella cristiana.
Il seguito è abbastanza noto. L’antagonismo si trasformò nel progetto massonico di diffamazione e di distruzione della Chiesa, tanto nella dimensione spirituale quanto in quella temporale. La Chiesa non fu distrutta dalla Massoneria, ma certamente ne fu danneggiata pesantemente.
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silvio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Premetto di sapere poco di massoneria, ma da quel che so delle arti e corporazioni medievali credo vi sia un'ulteriore e significativa differenza tra le une e l'altra: le prime, infatti, si costituivano all'interno di un edificio di conoscenze piramidale, all'interno del quale ognuno conosceva bene il valore e il livello del proprio contributo, giammai, come invece paremi accada tra i "fratelli", questi si sarebbero pensati come depositari di una scienza, invero piuttosto gnostica, autocefala bastevole a se stessa e iniziatica.
Mentre gli uni riconoscevano una gerarchia del sapere, riflesso della gerarchia dell'essere, gli altri obliterano questa differenza replicando la forma archetipa del peccato originale.

Giampaolo

silvio ha detto...

Ottimo. Ne so poco anch’io.
Pensavo anche ad uno gnosticismo che si rifà alla sapienza antidiluviana (magari con molte verità, ma disobbediente).