mercoledì 26 dicembre 2012

Caro Gesù Bambino, ti prego regalaci lo stupore per la vita


Dobbiamo riacquistare la meraviglia infantile di fronte al mondo. Soltanto così ci libereremo dal timore di essere all’ultima spiaggia

di Marcello Veneziani

Caro Gesù Bambino,
Ti scrivo dal silenzio di un’epoca che non ha più tempo, spirito e voglia di rivolgersi a Te. Quando Ti scrivevo erano gli anni Sessanta, e la lettera aveva fregi dorati che lasciavano frammenti di stelle sulla mia mano sinistra che, da mancino, copriva le parole appena scritte. Quei fregi d’oro erano sormontati da una finestra allusiva al cielo, piena di azzurro e gravida di Te. Erano i pensieri che un bambino rivolgeva a un Bambino, richieste di benedizioni e fortune sui suoi cari e su di sé, promesse rituali di bontà. [leggi tutto]

© Il Giornale

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