Curzio Malaparte |
Il capolavoro incompiuto di Curzio Malaparte racconta
la Mosca governata dai primi seguaci di Lenin: un'aristocrazia comunista snob e
viziata
di Alessandro Gnocchi
Era tutto scritto ne Il ballo al Kremlino, il romanzo
incompiuto (e postumo) di Curzio Malaparte; un libro dalla storia travagliata
giunta ora a un punto fermo grazie all'edizione Adelphi (pagg. 418, euro
22) curata con impegno filologico da Raffaella Rodondi.
Protagonista de Il ballo al
Kremlino, scrive l'autore stesso, è «un corpo sociale: e cioè
quell'aristocrazia comunista che aveva preso il posto dell'aristocrazia russa
dell'antico regime, e somigliava, per molti aspetti, a quella nobiltà
rivoluzionaria, sorta dalla rivoluzione francese, che al tempo del direttorio
circondava Barras». Malaparte ritrae la cerchia dei rivoluzionari della prima
ora, legata a Lenin: figure ormai lontane, sepolte (in senso letterale) dallo
stalinismo. A lui, frequentatore della Russia nel 1929, note di persona. Ma
famigliari anche per noi. Come non riconoscere in queste pagine l'archetipo
della sinistra tendenza radical chic?.
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© Il Giornale
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