giovedì 13 dicembre 2012

Il motu proprio di Benedetto XVI


Il Santo Padre ripropone lo studio del latino che riunisce tutti i popoli cristiani nell’unica Chiesa Cattolica. Da sempre lingua del Papato, è la più adatta ad esprimere la Verità, poiché non soggetta a variazioni, compatta e immutabile nei secoli.

di Fabrizio Cannone

Sull’Osservatore Romano dell’11 novembre 2012 (pp. 4-5) è stato pubblicato il motu proprio Latina lingua con cui Benedetto XVI istituisce la Pontificia Accademia di Latinità, dipendente dal Pontificio Consiglio della Cultura. La cosa è particolarmente degna di nota, visto il clima di secolarizzazione in cui la comunità ecclesiale vive e vegeta, secolarizzazione segnata tra l’altro da filo-protestantesimo, da sincretismo culturale e anti-romanità all’ennesima potenza.
Secondo Benedetto XVI, «la lingua latina è sempre stata tenuta in altissima considerazione dalla Chiesa Cattolica e dai Romani Pontefici, i quali ne hanno assiduamente promosso la conoscenza e la diffusione, avendone fatto la propria lingua, capace di trasmettere universalmente il messaggio del Vangelo, come già autorevolmente affermato dalla Costituzione Apostolica Veterum Sapientia del mio predecessore, il beato Giovanni XXIII» (art. 1). [leggi tutto]

© Il Settimanale di Padre Pio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe già una grande grazia se i Sacerdoti, quando celebrano la S.Messa, anche in italiano, leggessero le rubriche del Messale senza alterare alcunché.

silvio ha detto...

Sì, basterebbe almeno leggere in latino la liturgia eucaristica, mettere la croce al centro dell'altare e ricollocare la balaustra dove manca.
Sono tre semplici miglioramenti e possono essere fatti con un ordine dall'alto che non arriva...