Il Santo Padre
ripropone lo studio del latino che riunisce tutti i popoli cristiani nell’unica
Chiesa Cattolica. Da sempre lingua del Papato, è la più adatta ad esprimere la
Verità, poiché non soggetta a variazioni, compatta e immutabile nei secoli.
di Fabrizio Cannone
Sull’Osservatore Romano dell’11 novembre 2012 (pp. 4-5) è
stato pubblicato il motu proprio
Latina lingua con cui Benedetto XVI istituisce la Pontificia Accademia di
Latinità, dipendente dal Pontificio Consiglio della Cultura. La cosa è particolarmente
degna di nota, visto il clima di secolarizzazione in cui la comunità ecclesiale
vive e vegeta, secolarizzazione segnata tra l’altro da filo-protestantesimo, da
sincretismo culturale e anti-romanità all’ennesima potenza.
Secondo Benedetto XVI, «la lingua latina è sempre stata
tenuta in altissima considerazione dalla Chiesa Cattolica e dai Romani
Pontefici, i quali ne hanno assiduamente promosso la conoscenza e la
diffusione, avendone fatto la propria lingua, capace di trasmettere
universalmente il messaggio del Vangelo, come già autorevolmente affermato
dalla Costituzione Apostolica Veterum
Sapientia del mio predecessore, il beato Giovanni XXIII» (art. 1). [leggi
tutto]
© Il Settimanale di Padre Pio
2 commenti:
Sarebbe già una grande grazia se i Sacerdoti, quando celebrano la S.Messa, anche in italiano, leggessero le rubriche del Messale senza alterare alcunché.
Sì, basterebbe almeno leggere in latino la liturgia eucaristica, mettere la croce al centro dell'altare e ricollocare la balaustra dove manca.
Sono tre semplici miglioramenti e possono essere fatti con un ordine dall'alto che non arriva...
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