di Inos Biffi
La questione perennemente
seria e in fondo unicamente importante per la Chiesa è quella della singolarità
di Gesù di Nazaret, ossia della sua divinità. Come la confessione di Cristo
Figlio di Dio fu il traguardo e il vertice della fede dell’apostolo Pietro, e
su tale fede venne fondata la Chiesa, così essa resterà sempre la sostanza e il
criterio distintivo dell’essere cristiano.
Certamente Gesù è vero uomo,
in tutto simile a noi, a eccezione del peccato. Egli possiede integralmente la
natura umana, ma è la natura umana assunta da Colui che è per-sonalmente Figlio
di Dio. La sua divinità non assorbe la sua umanità, non la riduce a labile
apparenza. D’altronde, ciò che incominciò a sorprendere a Nazaret non è che
egli fosse il figlio del carpentiere, così come non suscitava stupore che
avesse «fratelli» e «sorelle» (Matteo, 13, 55). [leggi
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© L’Osservatore Romano, cristianocattolico.it
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