Gilbert Durand |
di Massimo Introvigne
A funerali avvenuti, come
desiderava, è stata data notizia della morte, avvenuta il 6 dicembre 2012, di
Gilbert Durand (1921-2012), uno dei più grandi antropologi del secolo XX. Se mi
è concesso partire da un ricordo personale, la pubblicazione in italiano nel
1972 della sua opera principale, «Le strutture antropologiche dell’immaginario»
(Dedalo, Bari) – mentre l’edizione francese risaliva al 1960 – fu per me una
vera rivelazione, e per certi versi perfino una liberazione. Un grande
accademico, in un certo senso, «sdoganava» tutto il discorso sui miti e sui
simboli, mostrando che si trattava di oggetti assolutamente legittimi dello
studio e del sapere universitario, e che le scienze umane – cui cominciavo ad
accostarmi, terminando il liceo – non dovevano limitarsi a considerare l’uomo
nella sua dimensione di lavoratore, produttore e consumatore ma potevano e
dovevano studiare anche le sue dimensioni simboliche, religiose, mistiche.
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© La Nuova Bussola Quotidiana
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