L'Arcivescovo ha
celebrato il dodicesimo anniversario della propria ordinazione episcopale il 19
marzo scorso, festa di San Giuseppe, nel Santuario di San Giuseppe della
Chiusa-Ricmaje.
di Alessandro Perich
«Una felicissima coincidenza» ha definito l’Arcivescovo
Mons. Crepaldi la celebrazione eucaristica di ringraziamento per il suo
dodicesimo anniversario di ordinazione episcopale tenutasi martedì 19 marzo,
solennità di san Giuseppe nel Santuario di San Giuseppe della Chiusa-Ricmaje
contemporaneamente alla santa Messa dell’inizio del pontificato di Papa
Francesco.
Il Vicario generale, Mons. Salvadè, ha rivolto l’indirizzo di saluto e
ringraziamento, seguito da quello del Vicario dei fedeli di lingua slovena don
Anton Bedenčič. Alle celebrazione, in lingua slovena e italiana, erano
presenti, oltre a fedeli e sacerdoti, diversi collaboratori di Curia e il Seminario
Redemptoris Mater al completo.
Nell’omelia, l’Arcivescovo, grato per l’ordinazione episcopale ricevuta a
san Pietro per imposizione delle mani del Beato Giovanni Paolo II, ha ricordato
come, in quella circostanza, abbia chiesto al Signore, alla Madonna e a San
Giuseppe di custodire il suo ministero e la sua persona affinché fosse uno
strumento nelle mani di Dio.
«Il Signore - ha detto - per il mistero santo della sua Incarnazione
arriva a noi nella concretezza delle coordinate dello spazio e del tempo. E’
qui, nella concreta Chiesa di Trieste, che Lo incontriamo, beneficiamo della
sua grazia attraverso il mistero sacramentale, facciamo tesoro dell’amicizia
cristiana partecipando della stessa fede, della stessa speranza e della stessa
carità. Esercitiamo il ministero di portare la croce, nel sopportarci e
perdonarci reciprocamente, ministero che Papa Francesco ha con spontaneità e
immediatezza presentato nel suo primo Angelus parlando della misericordia: “La
misericordia cambia il mondo”».
Ha proseguito parlando dei Papi della sua vita, a partire da Pio XII fino
a Papa Francesco, di cui ha avuto la possibilità di ascoltare l’omelia per
l’inizio del ministero petrino, pochi minuti prima della celebrazione.
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