Ricordate la vicenda innescata dai cosiddetti “fratelli” protestanti, quando chiesero che gli insegnanti di religione cattolica venissero sbattuti fuori dagli scrutini, in nome della cosiddetta “tolleranza” e del cosiddetto “ecumenismo”?
Ennesimo colpo di scena: il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar del Lazio. Gli insegnanti di religione potranno partecipare agli scrutini e distribuire crediti. La pressione del ministro Mariastella Gelmini è stato determinante.
La Gelmini ha detto, nel merito: «Il Consiglio di Stato ha stabilito che, nel caso l’alunno scelga di avvalersi di questo insegnamento, la materia diventa per lo studente obbligatoria e concorre quindi all’attribuzione del credito scolastico».
Materia obbligatoria, quindi, della stessa dignità di altre materie. Non sarebbero, di certo, state necessarie sentenze giudiziarie per ricordare l’ovvio.
Un pensiero cordiale va sicuramente ai mielosi protestanti, tutti affabilità, sorrisi e pacche sulle spalle: cercate di essere un po’ meno opportunisti e, se doveste di nuovo pugnalare qualche cattolico alle spalle, fatelo anche durante le finte riunioni ecumeniche.
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silvio
4 commenti:
Va bene così. Peccato che oggi non esista quasi più l'insegnamento della religione cattolica nella scuola. La Gelmini combatte per un simulacro. Ma va bene anche questo.
I protestanti sono in piedi solo perché sono uniti dall'anticattolicesimo. Le loro chiese sono svuotate, stanno diventando tutti atei o pentecostali; questa è la fine del progressismo e della svendita del cristianesimo alle volute del mondo moderno.
Sì, è qualcosa all’acqua di rose. Se dovessi fare l’insegnante di religione credo che non saprei davvero come muovermi. Mi sentirei comunque non libero di esprimermi come vorrei.
@ Riccardo: speriamo di non diventare anche noi protestanti!!!
Scherzo: ho fiducia, non avverrà.
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