A cura di: barricate.net, francarame.it
Sul nuovo numero di
Barricate, la nuova rivista dei Movimenti in edicola ogni due mesi, stupisce
l'intervista all'astrofisica Margherita Hack, nota icona della sinistra
movimentista. La Hack non solo non demonizza il fascismo segnalandone le
conquiste sociali, ma afferma di detestare i sovietismi e critica il marximo
per aver soppresso la libertà individuale. Ecco un'estratto dall'intervista, la
cui versione completa è leggibile sul cartaceo in edicola questo mese:
Margherita lei è ancora comunista?
Si. Ma il Comunismo ha soppresso le libertà. Io sono per la
tutela della proprietà privata, il rispetto dell’individuo che non è solo
gruppo. Questo è socialismo puro. Poi guardi basterebbe rispettare la
Costituzione per avere una società più giusta.
Lei come Marxista cosa
avrebbe fatto?
Guardi il marxismo voleva inquadrare tutti, a me non va
bene. Il Sovietismo è stato una dittatura vergognosa. Il mio Socialismo
persegue la giustizia sociale senza sopprimere le libertà individuali.
E il Fascismo?
Fu dittatura pure quella. Mio padre mi raccontava che i
fascisti arrivarono al potere perché c’erano troppi scioperi e voglia di
ordine. Le dirò, le conquiste sociali fatte sotto il fascismo oggi ce le
sogniamo, il che è tutto dire. Non si trattava solo dei treni in orario.
Assegni familiari per i figli a carico, borse di studio per dare opportunità
anche ai meno abbienti, bonifiche dei territori, edilizia sociale. Questo
perché solo dieci anni prima Mussolini era in realtà un Socialista marxista e
massimalista che si portò con sé il senso del sociale, del popolo. Le dirò, in
un certo senso il fascismo modernizzò il paese. Nei confronti del Nazismo fu
dittatura all’acqua di rose: se Mussolini non avesse firmato le infamanti leggi
razziali, sarebbe morto di morte naturale come Franco. Resta una dittatura, ma
anche espressione d’italianità. Bisognerebbe fare un’analisi meno ideologica su
questo.
Per l’ennesima volta Margherita Hack
ci stupisce. Si definisce comunista antisovietica, a favore della proprietà
privata e non demonizza il fascismo. Ma quanti, oltre lei, hanno oggi l’onestà
intellettuale e gli attributi per lanciarsi senza paura in analisi così scomode
per una Comunista? La Hack è stata e resta un punto di riferimento per molti a
sinistra. Un’icona per i giovani. Forse la sua schiettezza dovrebbe essere
studiata da coloro che la politica la praticano con un piede nel bizantinismo e
uno in Macchiavelli.
Un pensiero libero, partecipativo,
incalzante e più movimentista, a oltre novanta anni, di molti pigri cittadini
rassegnati al non cambiamento.
1 commento:
La prof. Hack è umanamente simpatica e sincera, semplice e onesta ( lo so che queste sono parolacce oggidì,ma io sono abituato a usare da troppo tempo per smettere ora). La stimo e la rispetto per tante cose,ma non per tutte:le sue idee religiose le considero solo una reazione a un'educazione familiare unpò particolare, e perciò non le discuto; le sue idee politiche mi sembrano,diciamo, stravaganti per non mancare di rispetto. Insomma come persona le stringerei con piacere la mano, indipendentemente dal suo,ateismo e del suo comunismo. Però con questo articolo rimango sbalordito, non riconosco più la fanatica che vota Rifondazione Comunista o roba del genere, e non la ho mai neppure sentita accennare alle cose scritte qui. Rinnovo tutti gli aggettivi di cui la ho fornita e rinforzo quello con cui la definivo "onesta". Lei,brusca com'è, non saprà che farsene del mio apprezzamento, ma io la ringrazio delle sue parole e la rispetto ancor di più.
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