di Silvio Brachetta
C’è del vero nel detto secondo cui «nella chiesa non tutto è
permesso ma tutto è perdonato, mentre il mondo permette tutto ma non ti perdona
niente», riportato dal Padre Cédric Burgun, prete della Diocesi di Metz, in una
sua riflessione. Don Burgun è
membro della Comunità dell’Emanuele e docente presso la Facoltà di Diritto
canonico dell’Istituto cattolico di Parigi (Icp). È inoltre un convinto
promotore della causa di beatificazione del politico francese Robert Schuman
(1886-1963), uno tra i padri fondatori dell’Unione europea.
Lo stesso metro di giudizio, secondo il Padre è applicato
nelle pene da comminare: la Chiesa - dice - «condanna gli atti, mai le persone»,
ma il mondo «se ne frega perché, se un atto è malvagio, tutta la persona deve
pagare e cadere».
Padre Cédric non può che fare riferimento al paradosso
etico-morale che cova sotto le proposte del governo socialista di François
Hollande. Da una parte c’è la martellante attuazione del «liberalismo a
oltranza», che sta distruggendo l’istituzione del matrimonio e della famiglia
(con la mozione sul matrimonio omosessuale) e liberalizzando senza criterio
ogni ambito economico e sociale. E, contemporaneamente, le persone vengono
bacchettate senza pietà, com’è accaduto all’ex Ministro del Bilancio Jérôme
Cahuzac, travolto da un’«ondata di rabbia, bugie, insulti» a seguito al suo
coinvolgimento nella recente vicenda legata al riciclaggio
di denaro e alla frode fiscale.
In realtà è l’intera gestione Hollande che sta lentamente
implodendo su se stessa. Almeno dal punto di vista economico, il premier è
coinvolto in prima persona, secondo quanto riporta il periodico tedesco
“Handelsblatt”: «Hollande voleva debellare la
corruzione e gli intrighi, ma non c’è riuscito. Scioccato, parla ormai di
‘oltraggio alla Repubblica’ e di ‘violazione alla morale repubblicana’.
Tuttavia prima, e per mesi, aveva preso le difese del suo ministro [Jérôme
Cahuzac], un’incoerenza che l’opposizione gli
rimprovera ormai senza pietà. Il partito conservatore, l’Ump, ha già
dichiarato quanto sia difficile credere che
Hollande non fosse al corrente di nulla. Il presidente dovrà spiegare perché
malgrado i sospetti abbia difeso Cahuzac così a lungo» (tr. dal tedesco
a cura di cafebabel.com).
E comunque don Cédric Burgun, nonostante tutto, si mette
dalla parte del peccatore Jérôme Cahuzac e ne parla come d’un capro espiatorio,
punito da una società carica d’odio che, «da un lato, difende quotidianamente
la libertà di ogni cittadino, eleggendo l’individualismo come primario e,
dall’altro, condanna pubblicamente e senza misericordia qualsiasi peccatore».
La società francese è dedita, più delle altre, alla pubblica
lapidazione? Sembrerebbe di sì, per certi aspetti - «écrasez l’infâme»,
«schiacciate [la religione] infame», gridava Voltaire ai danni dei credenti, da
lui ritenuti intolleranti. Ma Voltaire fu parziale. Se infatti, a volte, la
religione rigurgita intolleranza e fanatismo, fanatici di certo furono quei
laici che condannarono l’innocente Alfred
Dreyfus (1859-1935) per alto tradimento, perché ebreo. Il cattolico Charles
Péguy, in quell’occasione, prese pubblicamente
le parti di Dreyfus, scrivendo un saggio (nel 1896) sul clamoroso errore giudiziario.
In ogni caso, non solo la Francia, ma il mondo intero lapida
il prossimo con facilità e cerca capri espiatori in ogni dove. Sia pure quando
l’oligarchia al potere s’illude d’imporre legalmente liberalità e tolleranza.
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