Stralci dall’Omelia
di Padre Bernard Domini della Famiglia missionaria di Nostra Signora, in
occasione della S. Messa d’apertura dell’Assemblea generale di “Choisir la vie” (“Scegliere la vita”), un’associazione francese per la difesa della vita
- 6 aprile 2013.
[…] Circa l’attuale dittatura del relativismo e la nostra
lotta per la difesa della famiglia, dell’amore onesto e della vita, m’è
sembrato assai importante riattivarmi ancora una volta. Ho partecipato a
diverse marce per la vita e ho apprezzato l’ardore e l’energia di Cecilia
[Edel, figlia del fondatore, ndr] che
ha parlato alto e forte contro la Legge Veil (1975), la quale ha liberalizzato
l’aborto in Francia e che oggi, praticamente, nessun politico vuole rimettere
in discussione.
Pertanto, questa legge è iniqua: essa ha reso legale il
massacro di più di otto milioni di bambini in Francia e di quasi un miliardo e
quattrocento milioni in tutto il mondo. Viviamo forse la più grande guerra
mondiale di tutti i tempi?
C’è qualcuno che osa alzare la voce? Giovanni Paolo
II, Madre Teresa e il professor Jérôme Lejeune sono stati coraggiosi a
denunciare questi crimini contro l’umanità. Il vostro fondatore Michel Raoult, il
papà di Cecilia, fu anche lui molto coraggioso.
Non l’ho incontrato che una sola volta, al tempo del [mio]
viaggio in aereo da Parigi a Roma e del successivo spostamento in autobus nella
Città Eterna, in occasione del Giubileo delle Famiglie, nell’anno 2000. Non l’ho
più dimenticato e per questo sono qui con voi, in questo primo sabato d’aprile.
Vorrei rispondere, in quest’ottava di Pasqua, a una
questione che sembra fondamentale: quale vita dovremmo mai scegliere? La Parola
di Dio ci dà gli elementi essenziali per la risposta corretta. In questo tempo
pasquale Dio, per mezzo della Chiesa, ci rivela che la vita umana non è [stata costituita]
in vista della morte eterna, ma della vita eterna, attraverso la partecipazione
alla risurrezione di Gesù, il Vivente! […]
La risurrezione di Gesù rivela che tutta la vita umana, dall’eternità,
è richiamata da Dio a partecipare alla vita di Gesù risorto e alla vita eterna
in Dio. Tutta la vita umana è sacra, dunque, poiché è dono di Dio e si compie in
Dio! Scegliere la vita, significa allora optare per promuovere e difendere la
dignità di ogni essere umano, dal concepimento alla sua fine naturale. […]
Gli scienziati non sono affatto - non più - i creatori della
vita umana. Essi possono certamente manipolarla, ma poi non rispettano la Legge
naturale, tentando così di occupare il posto di Dio, il Creatore, il Signore
della vita! I due gameti, l’ovulo e lo spermatozoo, assolutamente necessari per
il concepimento d’una nuova persona umana, non possono essere prodotti né
dall’uomo o dalla donna, né dagli scienziati. Essi fanno parte della natura umana:
è un’evidenza scientifica. Chi è all’origine di questa natura? La filosofia
realista che si somma alla realtà lo indica con certezza: Dio!
Il dottor Pierre Simon, nel suo libro La vita innanzi tutto [De la
vie avant toute chose, Mazarine, Parigi 1979], ha rivelato chiaramente la
natura della sua battaglia ideologica: la vita non è più sacra, Dio non ne è il
Signore, ma è una produzione umana. Questa ideologia, assai pericolosa, mostra
che l’odierna battaglia in Francia non riguarda soltanto il matrimonio
omosessuale, ma l’intera Legge naturale e il suo ultimo fondamento: Dio. Le
culture del relativismo combattono la Verità - che è Dio - e la Chiesa, che
trasmette tale Verità. Esse vogliono imporre alla Francia e alle Nazioni
europee un’ideologia contraria alle loro radici cristiane.
Noi non abbiamo il diritto di rimanere in silenzio, perché c’è
di mezzo il futuro della Francia, dell’Europa e del mondo. Se le leggi nazionali
europee si emanciperanno completamente dalla Legge naturale, l’Europa sarà
perduta. Rigettare la Legge naturale è rigettare Dio, rigettare il Cristo,
rigettare le vere fondamenta dei Diritti umani. Significa pure rendere
impossibile l’edificazione della civiltà dell’amore, che non può fondarsi se
non sulla verità, la giustizia, la libertà, la pace, l’amore e il perdono.
[…]
Non ci vergognamo di Cristo, non abbiamo paura di essere
cristiani. La religione cristiana non è nemica della democrazia, né della
ragione. Essa non è il problema delle democrazie europee, ma la soluzione. La
ragione e la fede - disse Giovanni Paolo II - «sono come le due ali con le
quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità»
[Enciclica Fides et ratio, 1998].
La “Dea Ragione” è oggi sostituita da un’altra divinità del
rinato paganesimo: il “non senso”, che vuole imporre a tutti la schiavitù della
carne. Ma, grazie a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI, la fede viene in
soccorso alla ragione. Le generazioni di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si destano.
Il risveglio della Francia è cominciato […].
(traduzione dal francese a cura di Silvio Brachetta)
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