martedì 8 giugno 2010

Epilogo triestino di mezza estate

E così, dopo che Fabiana Martini lascia la direzione, scrivendo «Il Vangelo il nostro unico padrone» - ma il “sola Scriptura” non è un principio protestante? - e metà della redazione la segue, ostentando la libertà delle proprie coscienze «di fedeli laici adulti felici di esserlo» - ma i cattolici adulti non contestano il Magistero? - l’arcivescovo di Trieste, mons. Giampalo Crepaldi, ha nominato nuovo direttore di Vita Nuova Stefano Fontana, veronese e professore di filosofia, già direttore dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân.
Gran persona questo Stefano Fontana. Uno che sa dire: «Della questione pedofilia sta approfittando l’ala progressista sia dell’episcopato che dell’intellighenzia cattolica». E che «tornano i vecchi slogan della libertà di coscienza». Uno che scrive: «Quanto invece preoccupa sono gli attacchi al papa da dentro la Chiesa». E che «molti cattolici […] non leggono i documenti del suo magistero, se li leggono non ne tengono conto o scrivono e parlano sostenendo esattamente il contrario di quanto egli dice […]».
Insomma, afferma senza timidezza: «Da dentro la Chiesa la contestazione avviene soprattutto nella forma del magistero parallelo, […] Il caso più evidente è quanto va scrivendo ormai da tempo il cardinale Martini, da ultimo nel libro scritto insieme a don Verzé, […] in cui sosteneva che non si può sapere quando comincia e quando finisce la vita umana».
L’ha mandato senz’altro il Cielo.
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silvio

4 commenti:

Riccardo ha detto...

Duh. Ma davvero Martini ha scritto quella roba?

silvio ha detto...

A Trieste sta succedendo un miracolo: è la prima volta che l’enclave modernista viene attaccata in modo così deciso.
Mons. Crepaldi - dicono voci ufficiose - è assai addolorato. A Trieste ha trovato una situazione surreale. I cattolici adulti sono ben saldi al timone di tutte le realtà culturali della città, al punto di addormentarla. La fede è quasi estinta da molto tempo.
Le solite voci ufficiose dicono che l’arcivescovo potrebbe anche andarsene da Trieste - Dio non voglia - non perché qualcuno lo vuole cacciare, ma perché è tentato di fare le valige e fuggire. È rimasto, evidentemente, sconcertato dall’ambiente totalmente anestetizzato, stagnante, incolore e insapore di questo strano luogo del mondo.
Non esagero: siamo all’elettroencefalogramma piatto. Urge la rianimazione, non basta un ricostituente.
Spero che all’arcivescovo passi la depressione e comprenda quanto la città e la regione abbiano bisogno di uomini come lui.

Anonimo ha detto...

Carissimo Silvio
sono meravigliato e felice di questo epilogo. ti ricordi che accennai a Stefano Fontana? Adesso è qui a risollevar le sorti...
La tua intuizione è nel segno della verità, bastava leggere l'ultimo pistolotto della Fabiani per capire che dentro quella melassa non vi è vita, non vi è Chiesa, non vi è consapevolezza e storia.
Sono via da Trieste, quando torno vedo di contattare il nuovo direttore...

un saluto fausto

silvio ha detto...

Questa è una buona idea (il contattare il direttore). Spero che potrai tornare alla tua occupazione di un tempo. Ci vorrà pazienza… la situazione triestina è quella che è.