giovedì 17 giugno 2010

La contraddizione non giova alla Chiesa


«Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via.»

Sottoscrivo tutto, parola per parola.
Una cosa però non la capisco. Come si conciliano queste affermazioni con queste altre?:
«Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore […] Non perché manchino dottrine false, opinioni, pericoli da cui premunirsi e da avversare; ma perché […] oggi gli uomini sembrano cominciare spontaneamente a riprovarle…»

Azzardo la risposta: non si conciliano affatto.
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silvio

2 commenti:

Paolo ha detto...

Purtroppo, mi pare che anche papa Benedetto lasci un po'troppo spazio a vescovi eretici e disobbedienti, anche se formalmente in comunione con Pietro. I principi sono certo saldi, ma l'azione concreta spesso latita. Avrà ottime ragioni, immagino.

silvio ha detto...

Siamo ancora lontani dal recupero dell'autorità o autorevolezza perduta. Almeno, comunque, si sta realizzando che l'aria che tirava negli anni '60 contrasta fortemente con l'odierna e con quella del passato. E' già qualcosa, anche se solo un primo passetto. Chiaramente lo sguardo ormai si dovrà posare sui prossimi Papi.
Confidiamo nella Provvidenza.