mercoledì 30 giugno 2010

Tambroni


Ricordate quell’estate del 1960 - cinquant’anni oggi - quando i portuali comunisti genovesi fecero crollare il governo di Fernando Tambroni Armaroli, appoggiato dall’MSI?
Io no, non ero ancora nato. Ma Marcello Veneziani sì - e ce ne parla.
Sembrava essersi tutto chetato nel 1960: la guerra fredda, il maoismo. Era un’illusione: i soliti noti (i rivoluzionari) accesero la miccia e… riesplose la guerra fredda, il maoismo inaugurò la rivoluzione culturale, nacque il terrorismo, ecc…
Rivoluzione pure nella Chiesa anche laicale, che inaugurò la prassi tipica del cattolico adulto (di cui ad un precedente post), conosciuta anche come scelta religiosa. Si voleva che il cristiano vivesse di «fede nuda e pura». A parte la domanda “e la ragione?”, si sono visti i risultati: la fede è stata così nuda e così pura che è evaporata, lasciando chiese e seminari vuoti.
La scelta religiosa è un agire interiore e disincarnato, che ha rinunciato alla prassi dei santi. I quali santi certamente pregavano nell’intimo, ma non rinunciavano di certo all’apostolato, alla schietta predicazione della verità, allo studio, all’esternare una cultura. Nemmeno si sono mai sognati di spaccare la sintesi fides et ratio.
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silvio

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