San Giovanni Bosco |
di Roberto Spataro
Che cosa pensò “il più santo degli italiani e il più
italiano dei santi” di quel vasto ed articolato processo storico che portò alla
nascita dell’Italia unita? Considerando il suo ruolo pubblico e l’estensione
della sua azione socio-educativa, fu il fondatore dei Salesiani, in qualche
modo, partecipe degli avvenimenti risorgimentali?
“Eccellenza!
Sappia che don Bosco è prete all’altare, prete in confessionale, prete in mezzo
ai suoi giovani, e come è prete in Torino, così è prete a Firenze, prete nella
casa del povero, prete nel palazzo del Re e dei ministri!” (cit. in G.B.
Lemoyne).
Con queste
parole schiette e coraggiose, don Giovanni Bosco (1815-1888) intraprese la sua
conversazione con Bettino Ricasoli, Presidente del Consiglio dei Ministri del
Regno d’Italia, nel dicembre 1866, quando fu ufficiosamente incaricato di
appoggiare la missione diplomatica affidata al Commendatore Michelangelo
Tonello per giungere ad un accordo tra lo Stato italiano e la Santa Sede a
proposito delle numerose sedi episcopali vacanti, in pieno processo
risorgimentale. [leggi
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© Il Corriere del Sud
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