Alla base di ogni
scienza e filosofia vi è la realtà delle cose esistenti, il fatto cioè che “le
cose sono”. Si tratta di un'evidenza intellettuale, una certezza comune a tutti
gli uomini. Non è dunque il pensare che fonda la realtà, ma viceversa.
di Lorenzo Bertocchi
Il fatto che vi sia una realtà viene prima di ogni discorso
sulle cose della realtà e sul pensiero del soggetto che le conosce, anche
perché sia le cose, che il soggetto conoscente sono essi stessi parte di quella
realtà.
Se non si accetta che, prima di tutto, le cose “sono”,
diviene impossibile fondare la scienza, ma più in generale si cade in
contraddizione nel momento in cui si vuole tentare di spiegare tutta la realtà
(il mondo e l’io). È la grande intuizione di Parmenide che deve essere
recuperata: «L’essere è, il non essere non è», senza questa pietra posta a
testata d’angolo l’affermazione e la negazione finiscono per essere
compatibili, cosa in sé contraddittoria. [leggi
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© Il Settimanale di Padre Pio
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