Qua la parte
1
di Silvio Brachetta
Il padre Juan De Bono, in un
suo libro su Elisabetta della Trinità
(1880-1906), ha ricordato di come la beata seppe rispondere alle lusinghe del
pianista Charles Hallo, che la corteggiava con insistenza. «Carlo, tu mi
annoi», gli disse schiettamente, forse reprimendo l’umano e onesto desiderio di
un affetto. Ma Elisabetta aveva già deciso, in cuor suo, di abbandonare le cure
mondane e di abbracciare definitivamente la vita religiosa. Da tempo era sua
intenzione entrare nel Convento carmelitano a Digione, nonostante la
contrarietà di sua madre. La signora Catez alla fine cedette e permise alla
figlia, raggiunta l’età di ventun’anni (1901), di entrare nel Carmelo e di
farsi suora. [leggi
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© Il Settimanale di Padre Pio
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