domenica 6 gennaio 2013

Solennità dell’Epifania del Signore



Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste

Carissimi fratelli e sorelle,
1. San Girolamo così scriveva per spiegare il significato dell’Epifania: “Per designare questo giorno si usa il termine greco epifania. Ciò che noi, latini, indichiamo col termine apparizione oppure manifestazione, i greci lo chiamano epifania. A questo giorno si è dato questo nome proprio perché il nostro Signore e salvatore si è manifestato al pubblico”. La solennità dell’Epifania, infatti, rivela il significato profondo del mistero della nascita del Redentore. Il Verbo incarnato non è venuto solo per il popolo d’Israele, ma per ogni uomo, rappresentato dai Magi. Ed è sul cammino di fede dei Magi che la Chiesa oggi ci invita a meditare. A questo riguardo, Guerrico d’Igny nel suo quarto Discorso per l’Epifania scrisse: “E’ una seconda nascita che noi oggi celebriamo, fratelli miei. Essa sembra derivare dalla prima come un effetto deriva dalla sua causa. La nascita infatti che noi abbiamo celebrato fino ad oggi, è quella di Cristo; oggi invece noi celebriamo la nostra propria nascita. Nella prima è Cristo che è nato; in questa (che oggi celebriamo) è il popolo cristiano che nasce. Tre cose difatti ci costituiscono cristiani: la fede, il battesimo e la partecipazione all’Eucarestia. Questo giorno che celebriamo ha dato inizio alla fede”(1; SC166, pag. 288). [leggi tutto]

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