martedì 8 gennaio 2013

Quasi tutti i matrimoni, anche quelli felici, sono errori…


di J.R.R. Tolkien

Nella nostra cultura occidentale la tradizione cavalleresca è ancora forte, benché, come prodotto della cristianità (e tuttavia tutta un’altra cosa dall’etica cristiana) i tempi le siano ostili. Idealizza l’amore - e può essere una cosa positiva, perché comprende molto più che il piacere fisico e prescrive se non proprio la purezza, almeno la fedeltà, e quindi la negazione di sé, il «servizio», la cortesia, l’onore e il coraggio.
Il suo punto debole è, naturalmente, la sua origine di divertimento artificiale praticato nelle corti, un modo di godere dell’amore in sé stesso, senza nessun riferimento (anzi negandone la validità) al matrimonio. Il suo centro non era Dio, ma divinità artificiose, l’Amore e la Dama. Tende tuttora a fare della Dama una specie di faro-guida o di divinità: un assioma ormai passato di moda. [leggi tutto]

Da una lettera di John R. R. Tolkien al figlio Michael (6-8 marzo 1941)

© Il blog di Costanza Miriano

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